Friday 14 March 2008

Ma gli studenti durante le vacanze estive continuano a studiare?

Rilanciare l’idea di accorciare la pausa estiva per incentivare il turismo? Gli studenti durante la pausa estiva lo incentivano con le vacanze studio all’estero.

Già con le colonie estive che nascevano nei primi anni del 1800, i ragazzi, durante la pausa estiva, partecipavano alle vacanze organizzate da grandi associazioni, amministrazioni pubbliche o grandi aziende come l’esempio delle più famose colonie Fiat ed Enel, ma anche con le più attuali vacanze studio Inpdap.
Durante il periodo fascista le colonie vengono rivolte a tutta la popolazione italiana allo scopo di sostenere le famiglie. Con la fine della seconda guerra mondiale, vengono riconosciuti il carattere educativo, formativo ed emancipante delle colonie estive che diventano ad uso popolare, tanto che le amministrazioni pubbliche costituirono un fondo per l’organizzazione dei soggiorni estivi.
Oggi le vacanze studio e la spinta alla internazionalizzazione delle proprie esperienze, prendono il posto alle colonie che tanti genitori hanno raccontato ai propri figli, pronti a seguire le loro impronte e a partire per un’esperienza di vacanza studio all’estero.

Quindi, perchè accorciare la pausa estiva dovrebbe incentivare il turismo visto il grande flusso estivo che i ragazzi creano con le loro vacanze studio?
Questa nuova tipologia di andare in vacanza unendo l’utile al dilettevole, è la forma più innovativa che sta caratterizzando i nuovi soggiorni estivi. Gli studenti decidono, durante il mese di Luglio o Agosto, di continuare a studiare fuori dai banchi scolastici abituali, una materia di proprio interesse che spesso rimarca la necessità di approfondire quello che si è studiato a scuola. È l’esempio dello studio all’estero col quale i ragazzi scelgono una lingua da studiare, scelgono la destinazione da visitare e partono per una nuova avventura, proprio come facevano i nosrti genitori quando partecipavano alle colonie estive. Qui ai ragazzi viene insegnata una lingua a scelta, spesso è la lingua inglese, e si uniscono la didattica con la possibilità di rilassarsi visitando o nuotando in acque diverse da quelle di vicino casa.
Cosa ottiene il ragazzo da questa esperienza? Lo studente si trova immerso in un grande ed internazionale contesto formativo ed educativo che non ha nulla da invidiare ai 200 giorni di scuola frequentati precedentemente. Anzi, qui ha la possibilità di aprirsi a nuove conoscenze al di fuori dei confini territoriali, nuovi modi di pensare e nuove idee da realizzare. In una forte prospettiva di crescita della globalizzazione, le esperienze internazionali formano un profilo professionale flessibile ed aperto a tutte le possibilità del commercio mondiale.
E le famiglie? Non c’è alcun problema, le famiglie sono sempre soddisfatte perchè hanno capito che è possibile utilizzare il tempo della pausa estiva insegnando ai propri figli qualcosa di nuovo. Usciamo fuori dal significato di perdita di tempo, la pausa estiva va dedicata allo studio alternativo a quello abituale.

Pensate che i professori ricevano troppe vacanze? È uno dei mestieri più nobili al mondo formare le generazioni future alla conquista delle proprie esperienze e proprio per questo spingono i loro ragazzi ad aprirsi al mondo.

Quindi, le vacanze studio che ad oggi sono la scelta preferita da milioni di studenti italiani, creano una nuova tipologia di turismo che possiamo chiamare turismo formativo o educativo. La pausa scolastica estiva, per molti studenti fino all’età di 18 anni, concentra le possibilità di effettuare un’esperienza all’estero oltre che rilassarsi. Diventano 60 giorni nei quali ritagliare 2 o 3 settimane alla crescita internazionale.

Permettiamo ai ragazzi di rilassarsi durante la stagione più calda dell’anno e di ingrandire il bagaglio culturale e formativo che spesso manca a noi italiani quando bisogna competere a livello internazionale o anche globale. Tutti noi siamo stati studenti e sappiamo l’importanza che la pausa estiva aveva, visto che le vacanze spesso rientrano nei sogni di ciascuno di noi.
Cogliamo l’opportunità di utilizzare la pausa scolastica incentivando nuove forme, o meglio attualizzate, di studio che avvicinino gli studenti italiani al mondo globale reale.

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